venerdì 16 febbraio 2018

Fritz Zuber-Buhler (1822 –1896)













Fritz Zuber-Bühler (Le Locle, 6 novembre 1822 – Parigi, 23 novembre 1896) è stato un pittore svizzero. Studiò e lavorò sempre a Parigi e fu, in senso pieno, un pittore accademico.  Nacque a Le Locle, nel Cantone di Neuchâtel e iniziò la sua carriera artistica imparando il disegno e l'arte dell'incisione dal nonno materno.  Traferitosi a Parigi all'età di sedici anni ebbe come primo maestro il pittore suo compatriota Louis Grosclaude. Studiò quindi all'École des Beaux-Arts di Parigi, per poi perfezionare la sua tecnica nell'atelier di François-Édouard Picot, di cui fu allievo. Si inserì quindi nella stessa linea stilistica di altri e più noti pittori accademici a lui contemporanei, come Léon Bazile Perrault, William Bouguereau e Alexandre Cabanel. In seguito cercò per qualche tempo l'ispirazione recandosi in Italia nel 1841 e, forse, studiò anche a Berlino fra il 1843 e il 1844.
Dopo aver trascorso cinque anni all'estero tornò a Parigi, dove espose per la prima volta al Salon del 1850. Nei Salon successivi espose opere realizzate su differenti supporti: oli, disegni, pastelli e acquarelli. I suoi soggetti, coerentemente con la scuola accademica, erano mitologici e religiosi, oltre ai ritratti eseguiti su ordinazione. Il suo stile, sotto l'influenza di Bouguereau, di Delaroche e di Couture attinge, in modo molto personale e affettuoso, alla fantasia e all'amore idilliaco. Noto per le sue decorazioni oniriche, Zuber, per le sue composizioni ricche di particolari, per i tratti precisi, e ancora per le sue figure femminili addormentate (uno dei suoi temi romantici idealizzati), divenne uno dei pittori più popolari della sua epoca. Negli Stati Uniti ottenne un successo notevole, specialmente alla "Pennsylvania Academy of the Fine Arts", dove espose principalmente. Fu presente al Salon di Parigi sino al 1891, data in cui la tradizione accademica europea che egli incarnava era ormai totalmente passata di moda[4].







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